DECRETO COVID. BENE SCUDO PENALE E OBBLIGO ALLA VACCINAZIONE COVID PER OPERATORI SANITARI

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Decreto Covid.

Scudo Penale E Obbligo Alla Vaccinazione Covid Per Operatori Sanitari

“Il via libera definitivo dall’Aula della Camera al Decreto Covid, sancisce un passo avanti in avanti per tutelare gli operatori sanitari: lo scudo penale e l’obbligo alla vaccinazione Covid.”
Così il Segretario Generale della Uil-Fpl, Michelangelo Librandi commenta l’emendamento appena approvato all’articolo 3 del DL 44/2021.

“Sicuramente un emendamento importante perché riduce la forbice relativa ai casi di colpa grave, non vincolandola più alle sole vaccinazioni, ma riconoscendo concretamente e non solo con uno slogan pubblicitario tutta l’attività, l’impegno e il sacrificio prestato dal personale sanitario durante lo stato di emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19”prosegue Librandi, che afferma “nel testo leggiamo che, tra i fattori che possono escludere la colpa grave, il Giudice dovrà tener conto della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare.”
“Questo ultimo punto deve fare riflettere-continua Librandi-da tempo, infatti, denunciamo lo stato in cui versa il nostro SSN e l’intera filiera sanitaria e socio assistenziale. Non basta l’introduzione dello scudo penale e continuiamo a ribadire che è prioritario ed urgente un Piano straordinario di assunzione del personale e di stabilizzazione dei precari.Tra il 2009 e 2018, 44 mila lavoratori in meno e con un’età media di 50,7 anni a fronte di un fabbisogno stimato che supera le 60mila unità, tenuto conto dei prossimi pensionamenti”.
“Chiediamo da tempo-prosegue il Segretario Generale Librandi-di poter utilizzare Risorse Aggiuntive Nazionali e Regionali in deroga ai vincoli dell’art. 23, d.lgs. 75/2017, ed al di fuori dell’attuale modalità di costituzione dei fondi per la contrattazione collettiva, linee guida nazionali sulla separazione dei percorsi assistenziali per la medicina territoriale, la sospensione degli accreditamenti dei gestori privati dei servizi pubblici che ancora non applicano il CCNL ai lavoratori della Sanità Privata-sottoscritto ormai dall’8 ottobre 2020- e non rinnovano il CCNL Rsa, fermo da oltre 8 anni.”
“L’obbligatorietà vaccinale e l’ampliamento dello scudo penale rappresentano un primo passo per un percorso di cambiamento che da tempo chiediamo, ma affinché si possa tornare a parlare di lavoro dignitoso e diritto alla salute-conclude Librandi- è necessario velocizzare i confronti e dare un segnale alle tante lavoratrici e lavoratori che il sistema salute l’hanno sorretto e lo sostengono tutti i giorni per se stessi e per tutti i cittadini.”